
VIVERE SECONDO L’IDEALISMO DEL BUDDISMO ZEN
In Giappone le dottrine zen furono introdotte già nel Settimo secolo ma è solo nel Tredicesimo secolo che Eisai Zenji e Dogen Zenji, due monaci, fondarono le due scuole dello Zen.
Rinzai Fondata nel 1191 ritiene l’illuminazione un evento improvviso, che si può raggiungere sia mediante la meditazione seduta “zazen” sia mediante un colloquio paradossale “koan”
Soto Fondata nel 1227 ritiene l’illuminazione basato sulla meditazione profonda.
La psicoanalisi e Buddhismo Zen
Lo zen è un particolare tipo di Buddismo, ed esistono altre scuole di pensiero, esso è un’evoluzione della dottrina cinese Chan, a sua volta fondata sugli insegnamenti del maestro indiano Bodhidharma.
E’ difficile spiegare qui cos’è lo Zen, non si tratta di una filosofia o di una religione, è uno stato mentale di risveglio dell’essere chiamato anche “illuminazione” dove il tutto della vita è chiaro. Lo scopo è quello di vivere il “qui e ora” distogliendo la mente dalle cose futili e dagli atteggiamenti mentali che ci isolano dalla realtà.
Una speciale tradizione esterna alle scritture
Non dipendente dalle parole e dalle lettere
Che punta direttamente al cuore dell’uomo
Che vede dentro la propria natura e diviene Buddha.

Vivere Zen significa vivere più consapevoli
- Lo Zen è un’attitudine, non una fede
- Zen significa sperimentare l’attimo presente ed essere grati per il dono stesso della vita
- Essere Zen significa acquisire piena consapevolezza della nostra connessione con il mondo e con tutto ciò che ne fa parte
- Lo Zen è la liberà dalle distrazioni e dai conflitti illusori del mondo materiale
- Essere Zen significa essere parte del flusso dell’universo
E’ importante far tesoro dell’attimo presente. Eliminare il passato e tutti i pensieri che ci isolano dalla realtà è molto importante, e tutte le persone dovrebbero seguirne gli insegnamenti.
Secondo lo Zen, eliminando le nostre sovrastrutture mentali e superando l’attaccamento al mondo materiale è possibile arrivare alla Verità Assoluta vivendola nella sua pienezza. Impossibile specificare nei dettagli quale sia questa Verità ( chiamata Illuminazione, simile a quella sperimentata dal Buddha), perché si tratta di un’esperienza soggettiva e unica per ogni persona.
In linea generale, il messaggio è quello di rinunciare alle nostre certezze e all’apparente senso di sicurezza che ne deriva, sfidando così i nostri schemi mentali e metterci in discussione come esseri umani. Lo Zen è infatti conosciuto anche come la cultura del non essere proprio a causa di questo suo invito ad astrarci da tutto ciò che conosciamo per vederci in un’altra prospettiva, una in cui non esistiamo come individui separati ma come una parte fondamentale di qualcosa di più grande.
Il paradosso dello ZEN
Questi paradossi vengono diffusi soprattutto attraverso i “koan“, brevi racconti di difficile comprensione per una mente occidentale (non abituata a questo tipo di pratiche) che avrebbero proprio il compito di “risvegliare la consapevolezza”, avvicinando alla verità. Secondo il filosofo Douglas Hofstadter, lo scopo dei koan è quello di destabilizzare,”perché quando ci si trova in uno stato di perplessità la mente comincia a operare in modo non logico. E solo procedendo al di fuori della logica si può fare il balzo verso l’illuminazione”. Giocano un ruolo fondamentale nei suoi insegnamenti, in quanto spingono la mente in una direzione diversa da quella a cui è abituata. In questo modo aiutano a tenere a bada il pensiero razionale, liberare la creatività e l’intuizione. Indicano anche una verità che non può essere razionalmente derivata attraverso l’uso della logica.
Non fatevi spaventare da questi paradossi, in quanto servono proprio a stimolare e sfidare la nostra mente. Ogni riflessione che ne deriva è un passo verso la consapevolezza. La bellezza in natura è la forma sotto cui l’amore si rende visibile. Ecco che la contemplazione di essa svela i segreti della bellezza dell’amore.

Nel Buddhismo Zen non esiste il concetto di tempo lineare; il tempo è circolare. Tu, io ogni aspetto della natura è eternamente non nato, mai creato, mai reale, mai irreale. Semplicemente appare, svanisce e riappare, mai uguale a se stesso, eppure dotato di un ricordo di sé, una memoria che è consapevolezza.
Per molte persone è facile respingere l’idea che un viaggio mentale sia privo di valore e significato. Semplicemente queste persone non sono ancora pronte ad affrontare questo tipo di sviluppo spirituale, comprensibile. Per diventare consapevoli di se stesso, il cammino non va mai accelerato, e se tutto ciò vi sembra stupido e irreale, niente paura, significa che non siete nel momento giusto per accoglierlo nelle vostre vite.
Il Buddismo in Italia
Anche in italia, vivere secondo l’idealismo del Buddismo Zen, ha subito una notevole accelerata, e sempre più persone si avvicinano alla cultura Giapponese e allo Zen. L’istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, provincia di Pisa, è uno tra i più importanti centri Buddhisti in occidente, Fondazione per la preservazione della tradizione Mahayana, un’organizzazione internazionale fondata da Lama Thubten Yeshe e Lama Zopa Rinpoche che riunisce 140 centri nel mondo.

