shintoismo e il legame straordinario con la natura
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SHINTOISMO E IL LEGAME STRAORDINARIO CON LA NATURA

Quando pensi al Giappone cosa ti viene in mente? Di sicuro le immagini di giganteschi grattacieli, robot umanoidi e treni proiettile. La tecnologia all’avanguardia e il progresso sono infatti un tratto distintivo di questo paese. Ma allo stesso tempo, non puoi non visualizzare nella tua mente, la bellezza di un viale, avvolto dalla pioggia rosa dei petali di ciliegio durante l’hanami, del fogliame rosso fuoco degli aceri in autunno e del verde lussureggiante che circonda i meravigliosi templi.

Il Giappone è certamente uno dei paesi più industrializzati al mondo, ma anche se può sembrare incredibile il 67% del suo territorio è coperto da foreste; probabilmente anche grazie alle sue tradizioni e valori religiosi che preservano questa risorsa importantissima. Lo Shintoismo ha un legame straordinario con la natura.

Shintoismo e il legame straordinario con la Natura

La Natura è la madre, la guida, l’origine di tutto, compreso l’uomo. Non c’è un Dio al di sopra di tutto, un modello ispiratore che sta sopra la natura. La concezione orientale è orizzontale, priva di gerarchia e il divino è in ogni cosa e in ogni luogo. La cultura giapponese può aiutarci a ritrovare un rapporto con Madre Terra che, per molte persone sta diventando sempre più alieno.

Mentre in Occidente la natura va dominata e controllata, in Oriente l’uomo che è parte integrante di essa, cerca di creare un “dialogo”, un’armonia, vivendoci a stretto contatto con rispetto e devozione. Ogni elemento naturale possiede uno spirito e i giapponesi entrano in contatto con un albero, un fiume, un monte, rendendogli omaggio e ringraziandolo. La purezza della natura che circonda l’uomo è l’ispirazione per il suo essere, che conduce al perfezionamento interiore. Per questo motivo molte persone che hanno uno straordinario legame con la Natura, si affacciano allo Shintoismo.

Cos’è lo shintoismo?

laghetto giapponese

Lo shintoismo non è propriamente una religione, ma è una filosofia di vita professata in Giappone circa dal 500 A.C. (anche se è stata religione ufficiale dal XIX secolo fino a dopo la seconda guerra mondiale).

 È una fitta trama di credenze e rituali che formano il tessuto della cultura del sol levante. Non esistono infatti testi sacri, leggi e dogmi e nemmeno un vero fondatore come la maggior parte delle altre religioni del mondo.

La parola Shinto deriva dalle parole cinesi Shin (gli dei) e To (via) e vuol dire “via degli dei”. L’elemento che caratterizza questa tradizione è l’incontro intimo con la Natura, magnifica e affascinante anche nelle più semplici espressioni. Tutti gli elementi naturali sono animati, alberi, boschi, fiumi, monti, rocce non sono oggetti inerti, ma hanno un’anima e sono abitati dal divino. Sono dimora eterna e manifestazione della forza dei Kami, cioè gli dei o spiriti.

Oltre agli elementi del paesaggio, i Kami sono presenti anche nelle forze della natura come vento e tuono, nei fenomeni come nascita, morte, fertilità, negli animali (serpente, drago, volpe). Oppure possono essere negli spiriti di persone venerate, come gli antenati della famiglia imperiale giapponese, quelli di nobili famiglie o anche di gente comune.

Kami e rituali

Secondo alcune mitologie, due divinità, Izanagi e la sorella Izanami, sono all’origine del Giappone. Scesero sulla Terra per ordine delle divinità celesti, creando le isole, l’arcipelago giapponese e tutti gli esseri viventi ma anche moltissime altre divinità . Esistono una moltitudine di Kami che vanno sempre aumentando; si dice che ce ne siano otto milioni (Yaoyorozu no Kami), un numero tradizionalmente usato per indicare l’infinito.

I principali sono:

  • Amaterasu, dea del sole.
  • Susanoo, dio della tempesta;
  • Tsukiyomi, dio della notte;
  • Kagutsuchi, dio del fuoco;
  • Inari, dea del riso.
  • Ryūjin, un dio-dragone marino

I kami possiedono sia un aspetto violento e distruttivo, sia uno pacifico e benevolo, hanno il potere di creare o distruggere. Molti disastri naturali possono essere causati da uno spirito arrabbiato. L’uomo può indirizzare a proprio favore l’energia degli spiriti con riti, preghiere o offerte di riso e saké, in casa su piccoli altari (Kamidana), durante i festival (matsuri), o nei santuari (jinia).

I rituali principali sono di purificazione, poichè l’uomo egoista ed egocentrico, deve ritrovare l’armonia con la Natura pura ed incontaminata. Il passaggio sotto il portale d’ingresso al tempio (torii) di solito di legno e di colore rosso vermiglio, è considerato una prima forma per purificarsi. Poi nei padiglioni (chozuya), ci sono delle vasche d’acqua dove compiere il rito che consiste nel lavare le mani e sciacquare la bocca per purificare corpo, cuore e mente e presentarsi così al Kami. I riti di purificazione li ritroviamo anche nell’assidua frequentazione delle terme considerate luoghi sacri, o nel rimanere sotto l’acqua di una cascata.

Il bosco sacro

Torii giapponese

I santuari shintoisti sono spesso situati nel cuore di boschi e zone silenzio meditativo, anche se oggi, con la grande urbanizzazione, molti di questi, soprattutto i più piccoli, sorgono anche nelle caotiche città. Visitando il Giappone però, anche in metropoli come Tokyo sono rimasta meravigliosamente incredula di fronte al silenzio e alla pace che si respira nei suoi templi; quasi come se si entrasse in un’altra dimensione divina fatta di bellezza, tranquillità e armonia.

Il giardino o il bosco che circonda il tempio, evoca l’armonia con il mondo e con il divino, che l’uomo civilizzato tende sempre più a dimenticare. Nei grandi templi dopo aver attraversato i torii, si accede al bosco, attraversato di solito da un sentiero (sando). Il sando rappresenta un cammino mistico che l’uomo deve compiere, per comprendere il divino, attraverso il passaggio nella Natura, unico mezzo per conoscere il mistero della vita.

Molti alberi come il pino, il ginko biloba, il cipresso giapponese (hinoki), il cedro e il sakaki sempreverde sono considerati alberi divini (shinboku), soprattutto gli esemplari più antichi, imponenti o colpiti da un fulmine.

Il legame con la Natura quindi, è molto forte; essa va rispettata, venerata e tutelata e da questo ne deriva l’equilibrio della vita. Conservare questo legame conduce al raggiungimento della completezza e della felicità e permette di essere vicino ai kami.

Per i giapponesi passeggiare e ammirare la Natura è una pratica quotidiana per il loro benessere, felicità e per entrare in armonia con l’intero universo. Lo shinrin yoku o bagno di foresta è infatti nato proprio in queste isole meravigliose, dove l’uomo “sprofonda” nella Natura e si abbandona al fluire delle cose e al ritmo delle stagioni, sentendosi parte integrante di essa.

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