IL POTERE DELLA MINDFULNESS, TRA CONSAPEVOLEZZA E CONCENTRAZIONE
Crescita Personale & Spiritualità

IL POTERE DELLA MINDFULNESS TRA CONSAPEVOLEZZA E CONCENTRAZIONE

Il termine mindfulness deriva dall’Inglese e significa consapevolezza. E’ la traduzione in inglese della parola ‘sati‘ che in lingua pali significa ‘attenzione consapevole‘. Per mindfulness quindi, si intende una consapevolezza intenzionale, ovvero mantenuta con uno sforzo. La Mindfulness è un viaggio tra consapevolezza e concentrazione.

Tale consapevolezza, può essere raggiunta mediante la messa in pratica di particolari tecniche di meditazione, derivanti da quelle impiegate nel buddhismo.

La pratica della mindfulness ha come obiettivo principale, il raggiungimento di un grado di totale consapevolezza attraverso il quale, l’individuo dovrebbe raggiungere uno stato di benessere. Difatti, divenendo consapevoli, e non critici nei confronti di sé stessi e della realtà, gli individui riescono a controllare e contenere con più facilità le emozioni, sensazioni e pensieri negativi che possono portare alla sofferenza.

‘Essere pienamente consapevoli di qualsiasi cosa stia accadendo nel momento presente, senza filtri e in assenza delle lenti del giudizio’. Elisha Goldstein

Si ma a cosa serve la Mindfulness?

Semplice; la mindfulness serve a diventare padroni della propria mente. Permette di gestire con efficienza l’attenzione, le emozioni e i pensieri, provocando una riduzione dello stress e dell’ansia, un miglioramento dell’umore e la capacità di cambiare alcuni modi automatici di reagire. L’obiettivo è quello di imparare a guardare ed accettare la realtà, nel momento presente per com’è, osservando in maniera distaccata i pensieri negativi e vedendoli per ciò che sono, ossia come prodotti della propria mente che, con la giusta tecnica, possono essere controllati, evitando che influiscano negativamente sulla propria vita.

Mindfulness e Buddhismo si assomigliano?

Le sue origini derivano dalla filosofia buddhista, secondo cui la sofferenza (intesa come sofferenza psicologica), deriva da una visione errata della realtà, che può essere corretta mediante la meditazione e il raggiungimento della cosiddetta illuminazione.

La mindfulness trae origine da alcune pratiche buddiste della meditazione vipassana, ovvero;  “chiara visione”. La meditazione vipassana nasce circa 2500 anni fa dalla tradizione buddista theravada in quella che è l’attuale Birmania. Questo la rende la più antica tra tutte le pratiche buddiste. Infatti si vuole intendere una visione approfondita, data da una conoscenza diretta, per esperienza. Questa consapevolezza non viene dalla fredda comprensione intellettuale, ma ha origine dalla pratica di osservazione di se stessi, che si basa sulla meditazione. Chiamata meditazione di consapevolezza. Anche il Buddha raggiunse l’illuminazione per mezzo di questa meditazione, seduto sotto l’albero sacro, il Ficus religiosa.

Entrando più nel dettaglio, secondo la filosofia buddista, chi pratica le tecniche di minfulness può eliminare la sofferenza acquisendo la corretta visione della realtà nel momento presente (qui e ora) ed acquisendo la giusta consapevolezza di sé, dei propri pensieri e delle proprie emozioni, in particolare quelle negative, sono viste come prodotti della propria mente che, in quanto tali, possono essere controllati.

In definitiva la pratica della mindfulness, può essere utilizzata per ridurre lo stress e controllare le emozioni negative in ambito lavorativo, scolastico, per le donne in gravidanza, per gli anziani e in tutti quei casi in cui può essere necessario fronteggiare situazioni spiacevoli o che creano disagio e/o arrecano sofferenza alla persona.

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