LA MERAVIGLIOSA STORIA DI ROB GREENFILD. Nella foto si vede Rob che tiene della verdura in mano
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LA MERAVIGLIOSA STORIA DI ROB GREENFILD

Questa è la meravigliosa storia di Rob Greenfild, che come molte persone scelgono di mollare tutto e di percorrere uno stile di vita alternativo. Il sogno in comune di tutte queste persone è di smettere di essere schiavi del loro lavoro, schiavi del  consumismo e del materialismo. In occidente molte persone si sono accorti che la felicità risiede nelle piccole cose, nella condivisione di storie ed esperienze, sta nascendo una nuova consapevolezza basata su antiche tradizioni e antichi modi di vivere, più sani e semplici. E una di queste è ritornare a vivere in mezzo alla natura e dedicarsi all’autoproduzione.

L’importanza dell’autoproduzione

Chi sceglie di ritornare alla vecchie tradizioni, ha capito che oggi è l’unica strada per salvare e rispettare la nostra Madre Terra. Significa dire addio alle code infinite al supermercato, diminuire il consumo di carne e quindi la sua produzione, mangiare verdura di stagione più sana e non raccolta prematuramente come avviene oggi.  

Produrre da sé la maggior parte dei prodotti alimentari che si consumano. Scegliendo l’autoproduzione si sceglie di diminuire il proprio impatto sull’ambiente, una scelta molto etica, non trovi? In questo stile di vita inoltre è molto importante trovare il tempo necessario da dedicare all’attività dell’autoproduzione, cercando di lavorare meno ed essere meno schiavi della macchina del consumismo.

LA MERAVIGLIOSA STORIA DI ROB GREENFILD. Nella foro si vede Rob nel suo orto, che magia della verdura appena racolta

Less in More, Meno è Meglio

E Rob Greenfield è un esempio da seguire. Lui che ha scelto di vivere immerso nella natura e con la sola autoproduzione. In passato Rob ha vissuto un anno intero senza comprare niente di nuovo. Èun attivista e promuove un messaggio di ecosostenebilità  dando valore al riciclaggio e stando molto attento agli sprechi.

Rob va oltre al solo attivismo: da qualche tempo, infatti, vive in una tiny house, una piccola casa prefabbricata ed ecosostenibile che ha costruito con l’aiuto di alcuni amici. Una vita da sogno per molte persone, perchè riesce a vivere ogni giorno serenamente, ritrovando così la lentezza dei ritmi della natura, svegliandosi ogni mattina al sorgere del sole, addormentandosi al calar della notte nella più completa libertà e felicità, lontano dallo stress della città e dai ritmi frenetici.

Rob Greenfield, l’uomo che trasforma prati in orti e frutteti

Rob Greenfild

Dopo  aver costruito la Tiny house, Rob propose a tutti i suoi vicini di casa di trasformare i loro prati in orti e frutteti, e condividere con loro i frutti del suo lavoro. Una proposta che in molti accettarono. L’11 novembre 2018 iniziò il suo nuovo progetto che vede la sua conclusione l’11 novembre 2019 con grande successo.

Il cibo come nutrimento e cura

Quella di Rob Greenfield è stata una vera e propria ricerca alla totale autoproduzione. Tutto ciò che non riusciva a coltivare o produrre nei suoi giardini andava a prenderlo direttamente in natura.

“Oltre alla enorme produzione dei miei orti e frutteti, ho raccolto oltre 200 specie di frutta e verdura direttamente in natura. Ho raccolto l’acqua dell’oceano, che ho poi bollito per ottenere il sale per i miei pasti; ho ottenuto la caffeina dall’albero dello Yaupon

Rob ha creato da zero il suo personale negozio alimentare ottenendo tutto direttamente dalla natura; ha anche creato una piccola dispensa di farmacia: ha coltivato curcuma e zenzero freschi direttamente dal suo giardino; bacche per produrre uno sciroppo utile a prevenire raffreddore e influenza; funghi e diverse varietà di tè; infine ha coltivato la Moringa, conosciuta come la pianta delle vitamine. Ha fermentato le verdure per fare i crauti e ha creato deliziose bevande come il vino al miele e la birra allo zenzero!” Rob ha scoperto con questa esperienza che il cibo non è solo alimentazione.

Il messaggio di Rob

Vorrei che tutti voi metteste in dubbio il vostro cibo: da dove viene? Come è stato prodotto? Come è stato coltivato? Come è arrivato sulla vostra tavola? Quale impatto ha avuto sulla Terra, sulle altre specie viventi e sugli umani che lo hanno coltivato per voi? Se non vi piacciono le risposte a queste domande, vorrei che il mio esempio vi desse la forza di provare a essere il cambiamento.

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