
LA CONVIVENZA CON IL LUPO E’ POSSIBILE, CONOSCERLO MEGLIO PER NON TEMERLO
Ogni volta che sento parlare di Lupi, mi viene la pelle d’oca, mi emoziono, sento che noi possiamo imparare moltissimo dal loro modo di vivere. Per come la vedo io, è un onore condividere lo stesso territorio, con un animale così bello e soprattutto saggio. Sono considerati predatori aggressivi, insaziabili, violenti.
Questa è l’immagine che le saghe e le dicerie popolari tramandano dei lupi. Nulla di più sbagliato: sono animali molto simili a noi, tra i pochi a consolidare i legami familiari e a nutrire un forte senso di comunità. La vita del branco si basa su un delicato equilibrio, e tutti cooperano per mantenerlo.
Si prendono cura dei piccoli, organizzando veri e propri turni di «baby sitter », portano cibo ai compagni feriti, gestiscono con intelligenza i conflitti e si affidano all’esperienza degli anziani. Questo è ciò che scrive Elli H. Radinger, nel suo libro “La saggezza dei lupi”.
In Italia il lupo è più presente che mai
Che il lupo sia tornato ad abitare le montagne italiane, e non solo quelle, facendo anche incursioni sempre più frequenti nelle campagne, ormai è risaputo. Dopo secoli di persecuzione, negli ultimi 40 anni in Italia il canide selvatico ha avuto un ritorno quasi miracoloso: da poche decine a quasi 2.000 individui. Questo aumento ha dato vita a conflitti con allevatori, con diversi casi di bracconaggio in tutta Italia. La cifra della caccia illegale si avvicina ai 77 lupi uccisi all’anno, un numero destinato ad aumentare se non verranno adottate delle regole per la salvaguardia del canide.

La convivenza tra lupo e allevatori è possibile
La convivenza con il lupo in Italia, può avvenire con la giusta informazione riguardo alle abitudini e ai comportamenti del canide e, con l’uso di recinzioni elettrificate e cani da guardia, come il Pastore abruzzese, cane adatto per la protezione del gregge. L’esperienza diretta di un allevatore, Annino Franchi, che vive nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, testimonia come si possa convivere insieme a lupi ed orsi marsicani.
Non abbiamo diritto di dar loro la caccia per “risolvere il problema” della ripopolazione di questi straordinari animali, fanno parte come noi del territorio, a dirla tutta, hanno più diritto loro a popolare certe zone d’Italia e non l’uomo.
Vi lascio ad una bellissima leggenda dei Nativi Americani
IL LUPO ULULAVA
In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso.
In cielo splendeva, una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.
Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:
– Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?-
– Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami! – rispose il lupo.
La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.
–
Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto – disse, dolcemente
partecipe, al lupo in pena.
Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un
precipizio. Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte
forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte
ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.
Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo
regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i
cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono
ammirarla in tutto il suo splendore.
I lupi lo sanno… E ululano festosi alla luna piena

